Christian Schimdt Rasmussen – Ladies and Gentlemen, we are floating in space

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In “The Kingdom”, l’inquietante serie di Lars Von Trier per la televisione danese, si vedono le lente e corrosive forze oscure dell’esistenza (il rimosso del progresso scientifico) insinuarsi nelle crepe dello stato di benessere acquisito, il cui emblema è il senso di obsoleto dell’architettura di un ospedale, il regno. È come dire che la fiducia nel progresso applicato ha avuto la brevità e la durata di un’estate danese ed ora si torna a cadere nell’horror vacui di Kierkegaard, ma almeno con umorismo.
È il caso di Christian Schmidt Rasmussen che, ossessionato dalla pratica narrativa, accompagna il suo stile fumettistico e in qualche modo fantascientifico al racconto della short story, per esempio We are living on the ruins of a glorious future, come il dipinto con il cavallino con il naso astratto-cubista in mostra alla Newsantandrea un po’ di tempo fa.
Il fulcro del lavoro di Rasmussen è nel rapporto, lusinghiero e antitetico, fra il piacere della rappresentazione visiva e quello oscuro di tipo verbale; e, quando quest’ultimo è assente, fra la felicità dello stile e la malinconia vibrante che brilla nelle storie illustrate.
L’umorismo di Rasmussen scaturisce dall’inconciliabilità degli opposti, come la commedia che a volte genera la tragedia e i destini che sono rivoltati come un paio di guanti di cui nessuno stato di benessere può fare a meno – capitano e basta.
Il cromatismo eccitato del mondo di Rasmussen è una concentrazione di disarmata disperazione, in questo senso la piacevolezza visiva del suo lavoro potrebbe anche essere una specie di frode che attira la simpatia del pubblico e riversa su di lui, con grazia, un pò del pessimismo danese pesante come il piombo.
La comunicazione, di cui l’artista sente l’urgenza, non ha, in questo caso, altra finalità che avvicinarsi a un corpo per sentire un po’ di calore, e questo non è poco.
Rasmussen presenta da Pinksummer sessanta acquerelli su carta, alcuni per la prima volta e altri recentemente esposti alla Badischer Kunstverein di Karlsruhe.