Don’t look like a line

“Ok vi faccio entrare tra poco, ma per favore fate in modo di non sembrare una fila!” ci esortò la ragazza guardiana dell’installazione temporaneamente chiusa. L’avevamo persuasa a farci entrare , ma non voleva che altri s’infilassero. Immediatamente ci sciogliemmo, la signora giapponese estrasse dalla borsa di tela del cibo, ci sedemmo su quell’erba da bordo strada in quel paesaggio di capannoni e Burger King. Ci trasformammo in un improbabile “déjeuner sur l’herbe”, senza nudi, ma pervasi tutti da una potente aspettativa. Ci piacque proprio quel “Do not look like a line!”.

pinksummer