Murakami – Manetas
Dominante è l’idea dell’arte contemporanea come una sorta di pratica esoterica estranea alla realtà; il linguaggio dell’arte visiva è in realtà un corpo composito e strutturato che assorbe l’ambiente ed è inscritto nel suo tempo. L’artista contemporaneo ci rende consapevoli degli aspetti quotidiani della vita che l’esperienza non è sufficiente per capire solo vivendoli. Si pensi alle immagini pop di Andy Warhol e Claus Oldenburg, che condensano lo stile di vita americano durante il capitolo caldo del consumismo legato al periodo produttivo degli anni ’60.
La mostra Murakami – Manetas presenta le opere di due artisti che interpretano la generazione Nintendo: quella dei tecno-maniaci cresciuti su manga (fumetti giapponesi) e video giochi, ragazzi che vivono i giochi come uno stato di trance che rende effimeri i bordi della realtà. Il gioco diventa un luogo in cui ci siamo eroi e possiamo assumere identità in prestito. La nostra vita è stata contaminata dalla finzione: il tessuto connettivo dei media dimostra indifferenza per la logica e la verità, mostrando esclusivo interesse per stimolare le emozioni del pubblico; la moda è stata invasa dai tecno-abiti ispirati alle eroine del manga, come Sailor Moon, o al personaggio principale dei videogiochi Lara Croft; la nuova urbanistica si sposta verso il paesaggio utopico di Disneyland; e, alla fine, i nostri figli coccolano giocattoli tecnologici come Furby e Tamagochi. Alcuni credono che, essendo la realtà una finzione, la fiction non esiste più, quindi l’estetica “loudness“ di Murakami e Manetas è più realistica di ciò che appare nella realtà.
Takashi Murakami è con Mariko Mori, uno dei più importanti artisti giapponesi contemporanei attivi oggi. Il lavoro di Murakami trae ispirazione dal mondo dei manga, un mondo che l’artista manipola per creare un nuovo universo tanto meraviglioso quanto ironico, distruggendo conseguentemente i confini tra cultura alta e bassa. Nel rappresentare il suo mondo colorato, l’artista giapponese utilizza una vasta gamma di media: una tecnica pittorica raffinata, serigrafie, disegni, sculture gonfiabili, oggetti in serie, che esistono al confine tra arte e produzione di massa oggetti come piccole sculture, maquette e orologi. Nella principale sala espositiva di pinksummer saranno presentati DOB, un personaggio creato nel 1993, sotto forma di un gigantesco pallone volante con le orecchie e gli occhioni (235 x 305 x 180 cm) e Pinksummer (100 x 70 cm), un acrilico su tela a tema floreale.
Il linguaggio Miltos Manetas si divide in due linee: vibracolor, una sorta di contemporanea ready-made, in cui l’artista rappresenta l’iconografia onirica e stereotipata dei videogiochi e grandi oli su tela in cui si descrive la vita domestica della console di gioco, di cavi, schermi di computer e joystick come gli strumenti che ci aiutano ad entrare nel nuovo mondo virtuale. Manetas presenta una grande vibracolor di Super Mario (260 x 300 cm) composto da quattro pannelli (130 x 170 cm l’uno).