Koo Jeong A vive e lavora ovunque.
Il suo lavoro incorpora fenomeni intersoggettivi, caratteristiche digitali e immaginari attuali con la capacità di trasformarli in scultura e pittura su larga scala, così come film, animazione, suono e profumo, per reinventare lo spazio architettonico. Le riconfigurazioni site-specific dell’artista aprono portali narrativi, dove i vari media si combinano con elementi naturali come il vento, la gravità e il campo elettromagnetico. In questo modo si evocano realtà alternative non solo geograficamente ma anche in senso astrale, tracciando la poesia che permea il loro universo unico. Come ha sottolineato Frank Boehm, Koo Jeong A lavora con un’ampia gamma di espressioni e personaggi diversi, che fanno parte di una narrazione in corso che chiama in gioco l’idea delle “correlazioni” di Friedrich Kiesler, le relazioni tra opere, idee e progetti in varie discipline così vicine da diventare interdipendenti. I progetti dell’artista rifrangono lo spettatore in diversi continenti, stati, personalità e altre forme di intelligenza, attingendo da un ampio spettro di preoccupazioni che si è sviluppato nel corso degli anni, che vanno dalla cognizione umana che è alla base del nostro approccio transitorio ai nostri ambienti terreni e cosmici costellazioni che contemporaneamente si connettono e si espandono. I lavori di installazione di Koo Jeong A innescano una rigenerazione e dinamismo nell’area in cui sono ubicati. Progetti come la serie Glow in the Dark Skatepark sono situati nell’arena pubblica e diventano parte dell’infrastruttura della città o della destinazione culturale in un’ampia collaborazione con cittadini e governi locali che incoraggia generazioni diverse a creare vari eventi o attrazioni comunali attraverso iniziative autonome auto-organizzazione. Anche l’interesse di Koo Jeong A per il concetto di vuoto gioca un ruolo importante. Installate in un luogo senza l’interazione degli esseri umani, e influenzate solo dalla luce mutevole del giorno e della notte, le sculture di grandi dimensioni hanno ancora profondità di significato, come se fossero personaggi nel tempo e nello spazio. L’arte è vista da Koo Jeong A come una convergenza con la conoscenza collettiva e con le attività naturali della vita. Per l’artista l’arte è un atto di riverenza che incita costantemente alla sorpresa della scoperta, estendendosi verso uno stato inarrestabile di dinamismo, un perpetuo divenire sempre oscillante, tremante e vibrante.