Mariana Castillo Deball – The Tortoise and other footraces between unequal contestants

Mariana Castillo Deball ci ha scritto: “Uno dei punti di partenza per questo progetto è un fossile di tartaruga che ho trovato al museo di storia naturale di Berlino. Lo scorso anno in Brasile, ho lavorato molto con i fossili per il lavoro della biennale di Sao Paulo; da allora, proseguendo con questa ricerca sto continuando a visitare spesso il museo di storia naturale di Berlino, per guardare i fossili.
Il secondo punto di riferimento è un libro sui miti della Tartaruga Amazzonici, nei quali vengono analizzati i diversi racconti popolari in cui una tartaruga è in competizione con un altro animale, che è generalmente più veloce. Così l’altro animale pensa che vincerà e dà un vantaggio alla tartaruga, ma la tartaruga trova il modo per sconfiggerlo.
Con il loro movimento lento, almeno sulla terra, ma ben corazzate e longeve, le tartarughe appaiono in diverse situazioni nei racconti. Nella favola di Esopo “La Lepre e la Tartaruga”, la lepre sfida la tartaruga in una gara di corsa. Credendo di poter vincere facilmente, a metà strada si concede un pisolino. La tartaruga procede, superando la lepre addormentata e vince la gara. In questa gara tra due contendenti disuguali, l’animale lento è a volte una tartaruga o una lumaca o un granchio o una talpa o un porcospino.
La tartaruga condivide anche una storia con Achille, in uno dei paradossi di Zenone.
Achille è coinvolto in una gara con la lenta tartaruga. Achille confida nella vittoria e concede un vantaggio alla tartaruga, ma ha un problema: prima di superare la tartaruga, deve raggiungerla. Achille percorre lo spazio che lo separava dalla tartaruga all’inizio della gara, ma la tartaruga crea comunque una nuova distanza. Il nuovo spazio è più piccolo del precedente, ma è ancora una distanza finita che Achille deve coprire per raggiungere l’animale. Achille corre per questo secondo tratto, ma con frustrazione si accorge che la tartaruga ne ha aggiunto un terzo, e così via. Non importa quanto veloce sia Achille nel coprire la distanza, la lenta, ma costante tartaruga ne crea sempre un’altra, più piccola, e rimane in testa.
In questa gara, il corridore più veloce non potrà mai superare il più lento, perché l’inseguitore dovrà sempre raggiungere il punto da dove l’inseguito è partito in modo che il più lento resterà sempre in testa”.
La mostra di Mariana Castillo Deball da pinksummer goes to Rome dal titolo “The Tortoise and other Footraces between unequal Contestants”, ci ha fatto pensare alla lentezza come a una pratica di resistenza e in questo senso l’elogio della lentezza simbolicamente incarnata dalla tartaruga, appare affine concettualmente all’invito all’offuscamento che Tobias Putrih ha volto ai visitatori di “Obfuscation”, la personale tenutasi da pinksummer a Genova nell’ottobre scorso, che attraverso piccoli gesti, compiuti da molti, quotidianamente, può diventare una pratica rivoluzionaria per contrastare un contendente disuguale in termini di potenza, come “gli imperi dei dati”.
D’altra parte per la fisica quantistica e dunque per le particelle subatomiche, rispetto al principio di indeterminazione, non è importante pensare che esista il movimento; l’importante e che si possano effettuare delle misure e prevederne il risultato. Pertanto Zenone di Elea considerato da Aristotele il fondatore della dialettica, poteva tranquillamente ridurre all’assurdo la tesi contraddittoria, per difendere, Parmenide, il suo maestro, e negare il movimento, affermando che essendo che ogni grandezza ammette divisioni infinite è impossibile percorrere una qualche grandezza in un tempo finito, essendo costituita ogni grandezza di infiniti tratti.
La morale della favola di Esopo “La Lepre e la Tartaruga” sembra invece insegnare che mai bisogna sottovalutare i propri avversari, e che non serve correre, ma partire in tempo, intenti validi sempre, ma in questo momento storico forse di più.
Le tartarughe sono creature mitiche che in tutte le culture hanno un ruolo simbolico, esistono da 225 milioni di anni sulla Terra, sono fossili viventi, robusti e autosufficienti, sono sopravvissute a qualsiasi sconvolgimento sulla Terra. La tartaruga può sopravvivere a lungo sotto le calotte di ghiaccio, come sotto la sabbia nel deserto. In periodi di oscurità rappresenta un potenziale di speranza, di crescita e di creatività, raccogliendo e concentrando le forze nel sé contro la dispersione . La tartaruga è simbolo di pazienza, responsabilità, creatività e lunga vita. La tartaruga rappresenta in qualche modo la coltivazione del pensiero razionale.
Nel libro “Elogio della Lentezza” il neuro scienziato Lamberto Maffei afferma che il cervello ama la tartaruga, perché il cervello è una macchina lenta a differenza delle macchine che esso ha inventato. Il secolo breve che ha alimentato il sogno utopistico e falsamente emancipativo della velocità, a cominciare dai Futuristi, ha prodotto guerre e stermini. Secondo Maffei, la macchina che meglio rappresenta la contemporaneità è il tapis roulant, si corre, si fatica, si suda per ritrovarsi sempre nello stesso punto.
La tesi centrale di “Thinking faster and Slow” scritto da Daniel Kahneman, che ha vinto il premio nobel per l’economia pur essendo uno psicologo, scritto in collaborazione con Amos Tversky, è la dicotomia tra due modelli di pensiero secondo la teoria euristica, di cui il primo “System 1” è veloce, instintivo, emozionale, il “System 2” è deliberativo e logico e arriva alla conclusione che “la verità è che non siamo obbligati a credere a tutto ciò che pensiamo! Una delle capacità fondamentali del vivere consapevole e dello sviluppo personale è scegliere cosa credere e cosa non credere”. Il pensiero lento è un modo per spalancarsi dunque strade inaspettate.
Sembra che le pubblicità più efficaci oggi non contengano più messaggi logici, ma sono emozione allo stato puro. Non è più importante spiegare logicamente che un prodotto è migliore rispetto a quello di un altro competitor. Il messaggio razionale è bandito, ciò che rende uno spot di successo è la sua componente emozionale. Se il consumatore di prodotti o di notizie può sviluppare anticorpi sotto il profilo razionale, non potrà mai essere immune dalle emozioni.
Le emozioni universali dell’uomo, secondo la teoria dello psicologo Paul Ekman sono sette, di cui solo la felicità ha una connotazione positiva, la sorpresa può avere una connotazione positiva o negativa, mentre rabbia, paura, disgusto, tristezza e disprezzo hanno una connotazione negativa. Se ne aggiunge un’ ottava che è la neutralità, la più pericolosa dal punto di vista del marketing, mentre le altre emozioni hanno tutte un valore commerciale.
Internet non ha cambiato i consumatori, ha solo amplificato ciò che siamo, un po’ come il capitalismo impiantato in Cina.
La civiltà borghese ha coltivato la virtù pubblica e il vizio privato, vale a dire la dissociazione tra ciò che l’individuo sperimenta dentro di sé e ciò che lascia apparire, in questo senso la mistificazione o dissociazione inconscia tra emotività viscerale e rappresentazione cognitiva delle emozioni è un male diffuso nella nostra società e conduce alla mistificazione e alla manipolazione, ed è tanto più inquietante quanto meno se ne ha coscienza.
La tartaruga di Mariana Castillo Deball è costituita da sette parti, come la scala delle emozioni umane universali del marketing pubblicitario che rende il ROI migliore, come le corde della prima lira costruita dal dio Hermes, donata a Apollo e da questi al figlio Orfeo. Si dice che Hermes usò un carapace di tartaruga e tese al suo interno sette corde di budello di pecora per costruire lo strumento musicale atto a rallegrare il cuore. La lira è associata alle virtù apollinee di moderazione e equilibrio in contrapposizione al flauto legato a Dionisio che rappresenta estasi e celebrazione. La tartaruga di Mariana Castillo Deball sembra condividere con la lira donata da Hermes a Apollo una sorta di forza nascosta: la capacità di sapersi rifugiare in sé per resistere e trovare prima o poi una via inaspettata.
Il titolo di un racconto amazzonico sulla tartaruga è “How a Tortoise Killed a Jaguar and made a Whistle of one of his bones”.